Via Salotto inizia da Via Umberto I° e prosegue sino alla biforcazione delle strade che conducono l'una a Castagnole Piemonte e l'altra a Piobesi. Credo sia la seconda via di Carignano per importanza "commerciale" oltre che per viabilità. Inizio di via Salotto angolo via Umberto I°. Su questo angolo vi era l'albergo "Parma", oggi un alto edificio sorge al suo posto. Via Salotto presa da via Umberto I°. Sulla destra, uno stradino stà sistemando l'acciotolato. Vista Attuale di via Salotto angolo via Umberto I° Nel 1899 Umberto I°, re d’Italia assiste a cavallo presso l’incrocio di via Maestra (attuale via Umberto I°) e via dell’Ojtana (attuale via Salotto) alla sfilata dell’intero corpo d’armata di ritorno dalle grandi manovre nel cuneese. Proseguendo per via Salotto...
 
 
 
 
 
Umberto i° Re d’Italia
I l disegno fatto nel 1892 è di Clemente Rovere, e raffigura la chiesa di San Giacomo con una ruota che sicuramente sarà servita per alimentare qualche Opificio (in via Salotto passava a cielo aperto un canale detto “dei Mulini” ora parzialmente chiuso). OPIFICIO Si intende una fabbrica od uno stabilimento all’interno del quale avviene la trasformazione di una materia prima in un prodotto finito.
La prima miglioria fatta in via Salotto è del 1760: la parte pedonale, prima in terrapieno, è sternita. Nel 1885-1887 (si dice in seguito al pericolo corso da una ragazzina caduta in acqua e salvata fortunosamente) si coperse la Bealera con lastroni di pietra; poi con voltoni in muratura. Lav
Notare la quantità di porte e portoni che si affacciano sulla strada sterrata, in prevalenza sono stallaggi e negozi.
Via Salotto quasi angolo via Umberto I°. Fotografia scattata in occasionedella visita del Re Umberto I°, avvenuta nel 1899. sono visibili in primo piano le costruzioni esistenti accanto alla villa del Commendatore Rasino e parte del parco, prima dell’insediamento dei condomini.
ex Consorzio, al suo posto sorge ora il Supermercato «Lidl» Entrando in Via Salotto da San Rocco Si può osservare il Campanile dei Battuti Neri, la recinzione di Villa Peliti, il lampione a gas sull’angolo tra via Salotto e via P. di Carignano, ghiaia per consolidamento del selciato, ciclisti e pedoni di passaggio all'inizio di via Braida trov posto Villa Peliti. (per maggiori informazioni vedere villa Peliti). In precedenza la copertura dell’Ojtana si fermava in Via Braida Visibile il torrente Ojtana a cielo aperto Via P. di Carignano (casa Manescotto) Via P. di Carignano (casa Manescotto) dopo restauro
La Chiesa di Nostra Signora di Betlemme o di San Giacomo. Eretta nel 1680, presenta un’elegante architettura barocca a pianta ottagonale, con due porte d’entrata: una padronale, l’altra per il pubblico. La facciata presenta stucchi e fregi tipici dell’arte decorativa secentesca (soprattutto putti e girali). Una lunga iscrizione rinnovata nel 1902 dal cav. Gariglio, possessore dell’intero caseggiato, ricorda la dedicazione e il benefattore dell’opera. All’interno, vi sono due altari: l’altare maggiore contiene, posta sul muro, una immagine affrescata della Madonna con il Bambino. Pare che l’affresco fosse in una stalla, ritenuta miracolosa, fu poi trasportata nella chiesa.
Copertura Canale Ojtana
La cortura si ferma in Via Tappi Costeggiando il torrente, si intravede la «Nuova Fabbrica Bona» Fabbrica «Nuova Bona» Foto della Vecchia Fabbrica Proseguendo verso San Rocco  Incrociando via Tappi e vede la copertura della fabbrica.
Proseguendo per via Salotto
San Rocco Al bivio tra le vie con direzione: a sinistra Cas.le Piemonte, a destra Piobesi SAN ROCCO  Il percorso intrapreso ci porta alla biforcazione della strada che porta rispettivamente, a sinistra verso Castagnole P.te a destra verso Piobesi T.se. Al centro di questa biforcazione vi è la cappella di San Rocco. La cappella fu fatta erigere nel 1598 come ex voto al santo protettore contro la peste per la fine di una grave epidemia, fu ricostruita nel 1632. L'atrio a capanna antistante la cappella svolgeva la funzione di riparo per i pellegrini in sosta. Sui due piloni che sostengono la tettoia sono affrescati San Rocco (a sinistra) e Sant'Antonio Abate (a destra), anch'egli invocato contro le pestilenze. Si noti il pessimo stato di conservazione dovuto alle intemperie. Quest'anno (2007) gli affreschi sono tornati vividi grazie all'interessamento di alcune persone che tramite le Belle Arti sono riuscite a riportarle al suo aspetto originale. Il canale che scorre sulla sinistra a cielo libero, serviva per irrigare i campi. Per questo scopo furono costruite delle chiuse che permettevano di deviare parzialmente o totalmente l'acqua del canale verso i campi. Queste chiuse sono costruite con blocchi di pietra lavorati appositamente per permettere mediante delle paratie di ferro, che scorrono con sistema ad argano verso il basso o verso l'alto, di deviare il corso del canale verso i campi.  Le Chiuse
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