TORINO 150
In due diverse momenti la
Regione Piemonte ha concesso le proprie sale affinché gli artisti delle Arti Figurative potessero esporre le opere realizzate in occasione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia.
Fra molti dipinti presentati dai Soci, ne sono stati scelti poco più di venti per la mostra di Via Arsenale, legati tutti ai personaggi, ai luoghi, ai simboli di un mondo pre-unitario oppure celebrativo.
Denis Convertini - in una complessa composizione - trascrive una lettera di Giuseppe Mazzini, ponendo anche il tricolore sabaudo, alcuni personaggi della storia ed una delicata interpretazione di monumenti.
Assai più complessa l’opera di
Carmina Bulgaro ottenuta con varie tecniche, proiettata tra passato e presente, contraddistinta da memorie storiche: cioè la testata del Risorgimento, un vessillo offerto quasi al visitatore, immagini femminili di donne che hanno concorso allo scorrere della storia.
Mara Zennaro - accanto all’immagine del Re Galantuomo – pone scie di luce e un paesaggio che s’avvicina al mistero, mentre Franco Adriano costruisce una Torre di carte ove compaiono i protagonisti che maggiormente hanno segnato il corso della storia, compresa la bella Nicchia di Castiglione che nell’arco di poche ore conquista l’imperatore dei francesi.
La figura dipinta da
Mara Saroglia occupa tutta quanta la superficie del supporto, contornata da un profilo composto dai colori della bandiera nazionale; elegante e d’altri tempi, la sorridente immagine testimonia un segno di speranza. E in una cornice tricolore sono altresì accolte le numerose e anonime figure che camminano verso il futuro ideate da
Giuseppe Arizzio: un comune intento da parte di un popolo che s’è appena costituito.
L’Italia nella sua forma e nei suoi colori è considerata da
Barbara Caricchi e da
Mauro Lisardi; nel primo caso l’immagine di alcuni protagonisti s’adagia nei pressi di Roma, mentre Lisardi “rattoppa” le parti di un tricolore attorno al quale s’affacciano vari personaggi risorgimentali.
Delicata l’opera di
Giuseppina Prosio che, alla finestra di una semplice abitazione, pone una bandierina appoggiata in un vaso fiorito, mentre Ingrid Barth, di fronte alla monumentale facciata di Porta Nuova sulla quale sventola una bandiera con lo stemma sabaudo, pone una serie di scuri personaggi, carabinieri in alta uniforme ed un cannone ippotrainato.
Giangiorgio Zacà felicemente crea tasselli – ora monocromi, ora colorati – ispirandosi ai due treni esposti attualmente di fronte alle OGR (Officine Grandi Riparazioni) in occasione di una mostra celebrativa, isolando altresì la Mole Antonelliana ancor priva del “collare” tricolore ed una grande e chiaroscurata arcata.
Precisa tecnicamente l’opera di
Giusy Iacoviello che pone al centro della propria composizione il volume Storia di Torino abbandonandovi accanto pennelli e tubetti di colore nonché il simbolo della Mole in lucente cristallo, iterato nell’ombra che s’allunga in uno spazio indefinito.
Anche lo scultore
Michele Privileggi – del quale si sottolinea la significativa carriera – ha accolto l’invito rivolto dai Arti Figurative presentando una composizione articolata e giocata fra i neri che formano una quinta, gli oggetti scolpiti e simbolicamente intesi, uno sciabolio di luci composte con accorto segno.
E’ questo l’ultimo appuntamento del 2011, anno testimoniato da importanti rassegne ed incontri estemporanei; piace sottolineare come molti
pittori Arti Figurative che da anni sottopongono al nostro giudizio le proprie opere, costantemente espongano in occasione di importanti rassegne, ottenendo premi nei concorsi di pittura di carattere nazionale; siano infine in grado di affrontare giurie a loro sconosciute.
Gian Giorgio Massara
IL TEMPO DELLA STORIA
La straordinaria stagione legata alle celebrazioni per i
150 anni dell'Unità d'Italia, si chiude con alcune rassegne che raccontano la storia, l'evoluzione, la società di questo Paese ricco di testimonianze artistiche e culturali.
Carlo Bossoli e Thetar Van Elven ci hanno lasciato imponenti scene di battaglia, mentre
Massimo d’Azeglio – allorché realizza le litografie per la Sacra di San Michele – valorizzando il monumento, lo dedica agli “italiani”.
Molti gli scultori che celebrano i bersaglieri – dal
Cassano in via Cernaia alle sagome di Assetto – i Carabinieri “soldati della guerra e della pace” (Rubino), i grandi personaggi, da Vittorio Emanuele II a Garibaldi, da Carlo Alberto al duca Ferdinando che il
Balzico immortala in Piazza Solferino. Un susseguirsi dunque di nomi di prestigio, pittori e scultori che hanno voluto con la propria opera testimoniare il significato e la grandezza dell’Unità d’Italia.
Per l'appuntamento all'
URP è stato invitato un gruppo di
pittori delle Arti Figurative, che con le loro opere hanno composto i capitoli di un racconto intorno ai personaggi, agli eventi e al fascino del tricolore.
Lungo questo suggestivo percorso s'incontra il realistico e intenso barbone rappresentato da
Michele De Stefano nel quadro «Miseria e nobiltà», i meditati personaggi simbolo dell'Unità dipinti da
Silvia Finetti e, in sintesi, i palazzi storici e le finestre con i panni stesi descritti con misura da
Anna Maria Gianguzzo.
Yulia Korneva ha delineato con sicurezza e armonia le figure di donna e
Giuseppina Napoli affida all'acquarello i momenti storici della nascita dello sport femminile a Torino, mentre
Alfredo Negro ha ripreso con poesia il monumento dedicato a Re Vittorio Emanuele II sotto la neve e
Loretta Pasta, in particolare, ha realizzato una bandiera appoggiata sul davanzale di una finestra al riparo dalla pioggia.
Mirella Roullet riscrive con il suo giocattolo, come in un racconto, l'immagine del tamburino sardo e
Eliana Saglietto ha fissato nello spazio atmosferico sopra la città grandi occhi che guardano al futuro e, infine,
Rita Scotellaro suggerisce la creazione di una Unità d'Italia con una ideala raffigurazione delle «Zagare al Nord e stelle alpine al Sud».
L'appuntamento, quindi, travalica la raffigurazione dei luoghi e delle personalità, che hanno scritto le pagine di un'avventura che ci appartiene indissolubilmente, per comunicare con il segno e il colore i capitoli della storia d'Italia.
Angelo Mistrangelo